Perché quando siamo nervosi abbiamo fame?

Il nostro stato d’animo influenza il rapporto che abbiamo col cibo. Quando siamo stressati reagiamo principalmente in due modi: mangiamo di più, in maniera compulsiva, oppure diveniamo inappetenti, nutrendoci con poca voglia o addirittura saltando i pasti. 

 

I responsabili di questo nostro comportamento sono i circuiti neuronali deputati al controllo dell’alimentazione. Nel cervello l’ipotalamo possiede due centri che regolano il comportamento alimentare istintivo: il centro della fame e il centro della sazietà, che funzionano inibendosi reciprocamente.

Fra l’ipotalamo e le aree del sistema nervoso centrale responsabili delle emozioni, il sistema limbico, esistono numerosissime connessioni.

 

Nello specifico, i centri ipotalamici della fame e della sazietà sono influenzati dai centri limbici della gratificazione e della frustrazione. La somatizzazione dello stress avviene dunque attraverso alterazioni del comportamento alimentare. In sostanza, tendiamo a sfogare le nostre emozioni anche sul cibo.

Il nostro cervello quindi concepisce il cibo non soltanto come semplice ed elementare sostentamento, ma anche come un piacere, una gratificazione, una consolazione o un rimedio alla noia o alla malinconia. Nella migliore e più sana delle circostanze, mangiare ci rende allegri, di buon umore e soddisfatti, tanto da portare a nutrirci con regolarità e in modo salutare. Tuttavia, nei momenti di difficoltà, possiamo trascurare ciò di cui il nostro corpo ha bisogno o farne abuso fino a soffrire di veri e propri disturbi del comportamento alimentare.

 

Quando veniamo assaliti dal desiderio di cibo, dobbiamo imparare a distinguere la fame biologica da quella emotiva.

 

La fame biologica è una fame reale, organica, che nasce dalla necessità di nutrirsi e di avere l’energia di cui abbiamo bisogno. Cresce gradualmente e viene placata non appena si mangia del cibo, in genere di qualsiasi tipo.

 

La fame emotiva nasce da un bisogno psicologico. Non essendo una reale richiesta di energia del corpo, esplode all’improvviso ed è caratterizzata dalla ricerca di un cibo specifico, tipicamente molto goloso e calorico, che una volta assunto genera spesso un senso di colpa.

 

Impariamo ad ascoltare il nostro corpo e a riconoscere questi segnali. Saziamo la fame biologica organizzando bene l’alimentazione nel corso della giornata, per esempio non saltando i pasti principali (colazione, pranzo e cena).

Quando invece siamo travolti dalla fame emotiva, cerchiamo di non pensarci praticando un’attività in grado di catturare il nostro interesse. Possiamo fare attività fisica, fondamentale per il nostro corpo e per il nostro umore, ma per i più pigri di noi basta trovare un modo per distrarsi: telefonare a un amico, giocare, leggere un libro, uscire da casa…

Vedrete che passato il momento iniziale la fame emotiva svanirà in poco tempo!

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